martedì 6 dicembre 2011

“Una città senza teatro è una città senza cultura”

“Una città senza teatro è una città senza cultura”: questo era lo slogan che convinse nel 1983 un gruppo di riminesi a fondare l’Associazione per la ricostruzione del Teatro A.Galli di Rimini allo scopo di risvegliare l'attenzione dei cittadini sul teatro distrutto dagli eventi bellici.In quell’anno ben 10.000 persone apposero la firma per richiederne la ricostruzione.L’Amministrazione Comunale raccolse lo stimolo e attivò un dibattito nazionale e un concorso. Da allora la strada è stata tortuosa; il progetto vincitore del concorso, in procinto di entrare nella fase esecutiva, per una scelta dell'Amministrazione Comunale è stato ripetutamente fatto modificare fino al punto di essere definitivamente accantonato. L'Amministrazione Comunale ha allora adottato la linea del restauro cosiddetto filologico e recentemente sono state avviate le gare di appalto.E’ proprio questo fatto che assieme a motivi di implicita soddisfazione, desta anche tante perplessità e preoccupazioni. Perplessità e preoccupazioni che si vorrebbero condividere con gli addetti ai lavori, con gli amanti e gli operatori dell’attività teatrale e comunque con chi a qualsiasi titolo è interessato al recupero dell’edificio del teatro del Poletti.
Il motivo di apprensione più urgente va riferito alle aspettative di una città le cui caratteristiche e le cui esigenze di cultura sono profondamente mutate rispetto a quelle della Rimini di 150 anni fa. Nondimeno andranno considerati con la massima attenzione anche tutti gli aspetti economici e gestionali dell'intera operazione.Il Teatro è perno condensatore e lievito delle produzioni artistiche e culturali esistenti in città, dei numerosi gruppi e associazioni di artisti, di musicisti, di compagnie teatrali, di scuole di danza. In questa fase sarebbe dunque auspicabile concentrare l’interesse della città sul teatro e su tutta una serie di nuove opportunità di carattere culturale che potrebbero nascere. Per questo ci si chiede se ci siano altri stimoli che si possono sollecitare, affinché proposte di modifiche e di migliorie anche sostanziali per una più efficiente fruizione del Teatro Galli, possano trovare accoglienza e approvazione sia da parte degli operatori che dei fruitori.Vorremmo così essere messi nella condizione di elaborare delle idee realizzabili nel concreto, da suggerire all’Amministrazione Comunale. In questo modo la cittadinanza andrebbe a intraprendere un percorso di appropriazione diretta del Teatro allo scopo di rendersi partecipe a pieno titolo del suo recupero e della sua rinascita dopo 68 anni di autentico degrado culturale.
L'Associazione per la ricostruzione del Teatro A.Galli sta dunque riorganizzando le sue file e nel fervore della “vigilia” apre a nuove adesioni.
Se desideri entrare a farne parte anche tu ed essere aggiornato sulle eventuali iniziative e proposte che potranno scaturire attraverso manifestazioni aperte al pubblico, dibattiti, incontri ed eventi, compila la parte sottostante.

SIGNORI, E’ APERTO IL DIBATTITO! OGNI CONTRIBUTO E’ GRADITO …


l’Associazione per la ricostruzione del Teatro A.Galli di Rimini